Incidente mortale con la guida assistita di Tesla, la società incolpa il conducente
Un conducente di Model X, di nome Walter Huang sull’autostrada della california, ha avuto un incidente mortale a causa della guida assistita (dinamica da verificare).
Secondo quanto dichiarato, l’auto era in prossimità di una biforcazione presso Mountain View, improvvisamente ha colpito frontalmente la testata dello spartitraffico in cemento che divide le due carreggiate.
Sfortuna vuole che nello stesso punto pochi giorni prima l’attuatore d’urto è stato distrutto da un altra auto e di conseguenza l’incidente di Walter è stato violentissimo.
I dati di bordo indicano che al momento dell’impatto il sistema di guida assistita(non autonoma) dell’auto, denominato Autopilot, era stato attivato da Huang.
Tecnicamente l’auto ha avvisato ripetutamente Walter del pericolo imminente e che difatti invitava il conducente a riprendere il controllo dell’auto.
Secondo i dati, Walter non ha intrapreso alcuna azione correttiva, portando così l’auto all’impatto.
Ma come mai un errore del genere? In base a quanto letto in rete, la nuova versione di autopilota basta il suo mantenimento di corsia attraverso le telecamere poste sull’abitacolo
Queste telecamere percepiscono le strisce bianche a terra e ne seguono l’andamento. Il problema sorge quando c’è un intrecciarsi di strisce, tipo lavori di manutenzione (classiche strisce gialle) e il sistema va in tilt.
Nel caso di Huang, la striscia di sinistra della sua corsia si divideva a Y presso la biforcazione, creando un tratto nel quale la striscia sdoppiata formava una sorta di corsia fantasma che termina proprio contro lo spartitraffico.
L’ipotesi più plausibile è che l’auto abbia interpretato questa corsia fantasma come una corsia reale.
Eccone un esempio:
Il sistema attuale non è efficace al 100% è vero, la guida autonoma è utile ma bisogna comunque avere attenzione durante la guida e avere i riflessi pronti per intervenire.