La prima pistola fatta in casa “Liberator”

E’ Nata la prima pistola totalmente il plastica, il suo nome? Liberator.

La diffusione della stampante 3D nella quotidianità domestica, ha modificato radicalmente il concetto del “Fai da Te”, garantendo agli utenti la realizzazione di oggetti direttamente in casa.

Ma che cos’è la stampante 3D?

La stampante 3D è una delle ultime innovazioni tecnologiche che promette di rivoluzionare l’oggettistica domestica.

Acquistando questo prodotto avrete la possibilità (tramite un software) di progettare e realizzare piccoli oggetti plasticosi che solitamente andrebbero acquistati da un rivenditore.

Ma come funziona effettivamente?

L’operatore per realizzare l’oggetto, disegna il solido tramite un software, una sorta di programma di disegno tridimensionale.

Fatti i giusti accorgimenti il disegno viene inviato ad una scatola robotizzata che si occupa dello stampaggio.

Per sovrapposizione di materiale plastico, il braccio robotico crea l’oggetto con estrema precisione realizzandolo fedelmente.

Ma è possibile realizzare armi con questa tecnologia?

L’azienda Defense Distribuited (società no-profit) con sede in Texas, ricevuta la licenza federale, realizza la prima arma da fuoco funzionante con una stampante tridimensionale, acquisendo così il primato mondiale.

L’arma in questione si chiama “Liberator” ed è composta da 16 componenti: 15 elementi formati in plastica termo resistente ed 1 in metallo.

Quest’ultimo elemento in metallo è inserito nel complesso per garantire il rilevamento dell’arma dal metal-detector, come prevede la legge statunitense.

Il suo ideatore, Cody Wilson, un 25 enne studente texano, fondatore della Defense Ditributed spiega che questa pistola fatta in casa è stata progettata e realizzata soltanto per garantire a chiunque la possibilità di potersi difendere senza alcun limite imposto dalla legge.

Andando sul sito della Defense Ditributed è possibile scaricare i progetti per la realizzazione ed è possibile osservare il funzionamento nella sezione video.

 Come hanno reagito le autorità competenti?

Un congressista democratico dello stato di New York, Steve Israel, ha già chiesto il divieto di queste armi, definendole pericolose e illegali.

Effettivamente se si legalizzasse questa sorta di “armeria stampata”, non esisterebbe più il controllo da parte delle forze dell’ordine, generando così una diffusione di armi da fuoco incontrollata.

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